Di Elena Malagoli e Filippo Visentin

Con dialoghi intimi e intensi, riflessioni ed esercizi pratici, questo libro ci conduce a una comprensione più autentica dell’esperienza della bellezza e del suo potere trasformativo nella nostra vita. Gli autori, uno dei quali non vedente, esplorano l’affascinante paradosso secondo cui uno sguardo profondo e consapevole ha molte analogie con la condizione di cecità. Ed è proprio questo tipo sguardo che ci dà un accesso privilegiato alla bellezza, alle sue tante manifestazioni e ai suoi tanti benefici.

Non si tratta di estetismo né di esteriorità, ma di una  bellezza  espressiva e diffusa che possiamo scoprire in noi stessi, nella natura, nelle opere e nel lavoro dell’uomo, nelle relazioni, nei piccoli dettagli della quotidianità. Un patrimonio a cui possiamo connetterci usando consapevolmente tutti i sensi, le emozioni, la sensibilità, la creatività, il linguaggio, l’ascolto. Perché la vera cecità non è quella sensoriale ma l’indifferenza verso la bellezza e l’ingratitudine verso i suoi doni.

Gli autori, che condividono una condizione di fragilità e una visione originale e ispiratrice, in queste pagine tracciano un percorso intenso, suggestivo e delicato, ma nel contempo pratico e fruibile.  Una proposta per sviluppare sguardi nuovi, su noi stessi, sul senso di umanità e sulla meraviglia in cui siamo immersi.

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